era tutta una questione di prossemica

 

Tempo fa, leggendo un libro (un giallo norvegese, pensa un po’), scopro la prossemica. Indecisa se fosse una finzione per il romanzo o una scienza vera, faccio una veloce ricerca su internet e da wikipedia apprendo:

Hall ha osservato che la distanza tra le persone è correlata con la distanza fisica, ha definito e misurato quindi quattro “zone” interpersonali:

  • La distanza intima (0-45 cm).
  • La distanza personale (45-120 cm) per l’interazione tra amici.
  • La distanza sociale (1,2-3,5 metri) per la comunicazione tra conoscenti o il rapporto insegnante-allievo.
  • La distanza pubblica (oltre i 3,5 metri) per le pubbliche relazioni.

Nel libro “La dimensione nascosta“, Hall osservò che la distanza alla quale ci si sente a proprio agio con le altre persone vicine dipende dalla propria cultura: i sauditi, i norvegesi, gli italiani e i giapponesi hanno infatti diverse concezioni di vicinanza.

Gli arabi preferiscono stare molto vicini tra loro, quasi gomito a gomito, gli europei e gli asiatici si tengono invece fuori dal raggio di azione del braccio…

Ho diligentemente proseguito la ricerca e ho scoperto molte altre cose interessanti sulla prossemica.

Queste scoperte chiariscono almeno due questioni importanti nella mia vita.

Punto 1

Io non sono scorbutica o scostante, ho solo le distanze un po’ allungate, tipo quelle dei norvegesi, per capirci. E quindi quando qualcuno entra nella mia “bolla” mi agito. Provo un sottile senso di fastidio. E mi si legge in faccia! E tendo ad allontanarmi.

Punto 2

Adesso mi spiego perche’ sulle scale mobili, se siamo solo io e un libanese, il libanese tende a mettersi sullo scalino proprio sotto il mio! Non uno piu’ giu’, no. Proprio quello immediatamente dopo. O al bancomat, ce li hai dietro, subito dietro, a guardare tutto quello che fai e quando ti giri a chiedere cortesemente se si possono allontanare un po’, ti guardano con una faccia incredula. Lo vedi che davvero non capiscono il senso della tua richiesta. O quando ti parlano. Cosi’ vicini che quasi non riesci piu’ a vederne i lineamenti…

Mi ero sempre chiesta perche’, con tanto spazio libero, mi dovevano proprio stare cosi’ appiccicati. Adesso lo so. Come detto piu’ sopra, gli arabi tendono a ridurre le distanze fino a mettersi gomito a gomito. Continuo ad agitarmi tutto il giorno come una Mafalda nel suo peggior momento di polemica agguerrita, ma almeno so perche’ lo fanno. E mi chiedo se le incomprensioni nella comunicazione tra le varie culture possa dipendere anche da questo… volglio dire: io ad un arabo sembro troppo lontana e probabilmente percepisce che io non voglio avere niente a che fare con lui, mentre io, al contrario, lo trovo invadente e mi infastidisce. Be’, le premesse per un dialogo non sono molto buone…

Maalesh, e’ tutta una questione di prossemica!

 

 

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15 risposte a era tutta una questione di prossemica

  1. elga ha detto:

    Ciao, adesso so come si chiama, avevo letto qualcosa ma il termine non era rimasto, chissà perchè… Qui in Francia vige la legge della bise, baci a tutti (e quindi anche emeriti sconosciuti che ti abbracciano e baciano, per poi darti del Voi)… paese che vai 😉

  2. maaleesh ha detto:

    hu, non parlarmi di baci!!! qui non solo si baciano tutti, ma addirittura 3 per volta

  3. selena ha detto:

    gli spagnoli son come gli arabi! ti stan sempre attaccati, baciano sempre, abbracciano, in posta, in banca, in coda al super sempre attaccati, anche troppo! giuro, a volte vorrei prender e spingerne via qualcuno…mi sa che anch’io son stile norvegese..beh, che poi é il paese dove vorrei vivere, altro che spagna!

    • maaleesh ha detto:

      selena, non fosse per il freddo…
      400 anni di dominazione araba devono aver lasciato il segno in Spagna!!!

      • Greenlisa ha detto:

        Ah ah ah Debora. Mi ricordo quando in Palestina mi ero beccata un’influenza che non mi faceva stare in piedi! Quando mai mio marito l’ha detto ai parenti! C’era la processione fuori di casa come se mi fossero mancate poche ore di vita :)) Da allora l’ho diffidato di andare a dire in giro che ho l’influenza ih ih ih ih

  4. niki ha detto:

    Temo che anch’io faccio parte del club dei norvegesi! Anche se anni di subcontinente indiano non mi hanno fatta cambiare!
    Ma io ho la scusa: perdona, sono asmatica, se la gente mi sta troppo vicino respiro male. Ed è pure vero…
    Bel blog! Adesso vado in giro a leggermelo.

    • maaleesh ha detto:

      be’, anche il mio diabete e’ vero, sai! vedi che avere le malattie ce l’ha qualche vantaggio!!!
      grazie per il complimento, ho appena iniziato, mi fa bene!!!

  5. co ha detto:

    in burkina faso siamo a 4 testate associate a numerose e lunghe strette di mano.
    penso proprio di far parte anche io dei norvegesi, e pazienza se mi considerano scostante e magari anche maleducata, anzi maleeesh!!
    complimenti davvero per il blog, mi piace come racconti le cose!

    • maaleesh ha detto:

      grazie per i complimenti!! davvero.
      quindi in burkina faso state messe peggio di me! il che mi consola… o mi preoccupa perche’ potrei trovare peggio…

  6. susanna.f22 ha detto:

    questa prossemica mi fa pensare….io a volte sono come te (norvegese) e volte invece sono come gli arabi…..chissà come dovrei catalogarmi! …e chissà che tipo d’interpretazione avrei se girassi il mondo! hahahahaha 😉

    • maaleesh ha detto:

      ahah, le tue distanze probabilmente si adattano al contesto. potrei raccontarti un sacco di cose sulla prossemica, ho studiato tanto io!!!!! 😀
      diciamo che le hai elastiche!!

  7. Eireen ha detto:

    Beh allora é come con gli africani: capaci di vivere in 7 in una casa dove noi potremmo vivere massimo in 3. Io poi, sono come te: teniamo le distanze please! Sará che sono mezza tedesca? Infatti gli italiani mi appaiono abbastanza invadenti: figurati se venissi in LIbano, diventerei matta. È che a me piace che ognuno abbia i suoi spazi, sono fatta così, ma non sono cattiva, sono solo riservata. Finché abitavo in Italia, ero quella “strana” (o così mi sentivo), adesso che sto a Monaco di Baviera e sono tutti come me, mi sento sollevata e in diritto di essere come sono! 😉

  8. Gian Maria Turi ha detto:

    hehe… lo fanno anche gli indiani, in fila si appiccicano l’uno all’altro, roba da matti…

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